Il sito è diventato improvvisamente lento? Forse è il caso di controllare se il tuo sito web ha un virus. Uno dei segnali a cui prestare maggiore attenzione è la velocità del sito web. In caso di improvvisi rallentamenti nel caricamento delle pagine e della navigazione, è sempre bene dare una bella controllata per accertarsi che nessun pirata informatico abbia preso il controllo di server e database.
Altro sintomo a cui prestare la massima attenzione, è la comparsa di nuove pagine indesiderate all’interno del sito web
Comparsa di file sconosciuti, plugin o codici indesiderati.
Il browser segnala la presenza di malware .
Virus e malware si possono annidare fra le righe di codice di un sito web
A volte, dopo aver penetrato le barriere di sicurezza del sito, gli hacker installano moduli, plugin, widget o aggiungono porzioni di codice malevolo al sorgente delle pagine infettando i tuoi visitatori a loro insaputa.
Il sito sparisce dalle SERP. Il sito viene segnalato come “infetto” dai motori. Si tratta di uno dei casi più gravi. Quando, durante la navigazione, i browser si rifiutano di aprire un sito segnalandolo come “malevolo”, “infetto” o “pericoloso”, è necessario correre immediatamente ai ripari.
Quando un sito è stato violato possono essere attuate un gran numero di attività illegali che formalmente faranno capo all’inconsapevole proprietario del sito stesso. Per questo è importante prevenire per evitare di incappare in spiacevoli accuse per le quali si dovrà dimostrare la proprià estraneità.
Nel sito verranno inserite delle pagine malevole apposite per esempio per rubare le credenziali di conti correnti, carte di credito etc.
In questo caso nel sito viene inserito un malware (virus) progettato per essere scaricato attraverso la navigazione o semplicemente inviando una email
Una delle attività più semplici che vengono attuate è l’invio di spam con l’utilizzo del tuo indirizzo di posta, spesso migliaia, decine o centinaia di migliaia
Questa è un’attività estremamente subdola che al contempo comporta un rischio elevatissimo, soprattutto per le imprese. Accade che una volta sottratte le password email che in alcuni casi sono inserite nei siti, il maleintenzionato comincerà a monitorare il tuo traffico della posta elettronica.
A quel punto potrà per esempio inserirsi in una conversazione tra te e un tuo cliente e modificare per esempio gli estremi del conto corrente di una fattura o di una richiesta di pagamento.
Se il sito violato tratta di commercio elettronico evidentemente il gioco è ancora più semplice, infatti basta per l’hacker deviare i pagamenti su di un proprio conto anziché il vostro.